Non tutti gli interventi possono accedere al superbonus del 110% in quanto devono rispettare alcune direttive precise, tra questi installare un impianto fotovoltaico abbinato ad una pompa di calore. Il tetto massimo di spesa da non superare è 48.000 euro, o comunque nel limite di spesa di 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto fotovoltaico.
Se successivamente si decide di installare sistemi di accumulo negli impianti solari fotovoltaici agevolati con il 110%, il tetto massimo è nel limite di euro 1.000 per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema.
Negli interventi previsti dal Superbonus ci sono inoltre la sostituzione degli infissi e la sostituzione della vecchia caldaia con una caldaia a condensazione con efficienza pari alla classe A. A fine dei lavori devono essere attestati il miglioramento della classe energetica dell’edificio con l’emissione di una nuova certificazione energetica APE, rilasciato da tecnico abilitato e la compilazione del documento di asseverazione del cambio di Classe Energetica.
Se non si hanno i requisiti per beneficiare del Superbonus si può usufruire dell’Ecobonus al 50% e 65% per Fotovoltaico e Impianti di Riscaldamento efficienti, oltre al Conto Termico con cui è possibile incentivare la sostituzione della vecchia caldaia.
Progettazione dell’impianto fotovoltaico e pompa di calore
Progettare un impianto di questo tipo richiede competenze nella tecnologia fotovoltaica e impiantistica, esperienza nell’installazione e manutenzione di impianti di riscaldamento.
Il tutto comincia dal dimensionamento corretto della pompa di calore, determinato il consumo teorico di generazione si valutano i consumi legati all’abitazione, cioè di tutte le altre apparecchiature elettriche di utilizzo quotidiano.
A questo punto, avendo il fabbisogno energetico delle utenze in casa, si passa a dimensionare l’impianto fotovoltaico considerando i fattori che incidono sul suo dimensionamento:
- Posizione geografica dell’impianto
- Inclinazione dell’impianto
- Temperatura ambientale media
- Superficie a disposizione
Quali vantaggi ci sono
- Riduzione dei consumi in bolletta, favorendo l’autoconsumo fotovoltaico.
- Accumulo di energia termica trasformando l’impianto e l’edificio in batterie termiche e favorendo l’accumulo di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento.
- Caricamento dell’edificio di energia attraverso l’aumento della temperatura ambiente, la velocità di rilascio verso l’esterno dipenderà dalle prestazioni dell’involucro.
- Abbassamento del consumo elettrico perché lavorerà soprattutto nelle ore più calde della giornata dove le temperature esterne permettono maggiori rese.
- Riduzione delle eccedenze del fotovoltaico con lo scambio sul posto perché i consumi elettrici dell’edificio aumentano andando a compensare l’energia immessa in rete. In assenza dello scambio sul posto occorre valutare la produzione e il consumo giornaliero bilanciandoli con un sistema a batteria di accumulo.
- Alleggerimento della rete di produzione nazionale, in quanto il fotovoltaico bilancia la richiesta energetica delle abitazioni e attenua i picchi di richiesta che sarebbero imputabili soprattutto alla Pompa di Calore.
E quali svantaggi ci sono?
Non ci sono svantaggi per questo tipo di abbinamento se viene fatto in modo corretto. Alcuni sistemi settano la potenza termica erogata dalla pompa di calore in funzione della produzione fotovoltaica:
- più energia elettrica prodotta e più la pompa di calore produce calore. però se la produzione fotovoltaica è scarsa c’è il rischio di non garantire il comfort all’utente.